Chiara sta frequentando il Master di Musica e Sviluppo e ha deciso di partire per Scampia per dare il suo contributo, mettendo a disposizione le sue competenze, la sua sensibilità ed empatia su invito del Padre Gesuita Eraldo Cacchione responsabile del Centro Pastorale del quartiere che le ha detto

“Questi bambini hanno bisogno di amore, vieni a darci una mano”

Chiara è a Scampia da Settembre. Vive all’interno dei Fratelli Cristiani nella Scuola delle Seconde Opportunità. Le interessa comprendere come la musica possa cambiare – Chiara si corregge e preferisce utilizzare “smuovere” – le dinamiche del posto e in quali modalità possa essere utile.

Chiara racconta che per il gruppo dei ragazzi più grandi la musica è stata un collante fondamentale: gli adolescenti di etnia rom e napoletani hanno fatto amicizia grazie al lavoro dei volontari che hanno trasmesso loro tutta la passione per lo studio e le attività di comunità e soprattutto grazie al loro desiderio di sperimentare, stare insieme ed essere amici.

Per i bambini più piccoli la musica è stata un’occasione di cambiamento importante: imparare a cantare e suonare insieme è stata un’opportunità per capire come ascoltarsi e relazionarsi con gli altri. Anche se è all’inizio non è stato facile, con il passare del tempo i risultati sono stati formidabili.

“Si stupiscono delle possibilità espressive che la musica dà loro. Grazie ad essa riescono a capire che esiste un mezzo per raccontare loro stessi, il loro mondo interiore le emozioni che li invadono.”

La scuola, l’educazione, lo stare in comunità non influiscono solo sulla preparazione dei bambini e ragazzi. Determinano anche ciò che un domani diventeranno. Li aiutano a disegnare il loro percorso. Li accompagnano a scegliere chi vogliono essere.

Grazie al lavoro degli operatori volontari e alla voglia di riscatto dei ragazzi, molti studenti hanno deciso di prendere una strada differente e hanno continuato a frequentare la scuola.

Mostrare a tutti gli altri che esiste un ampio ventaglio di opportunità rispetto ad un sentiero che pare già tracciato è una grande conquista: è fondamentale che qualcuno dia l’esempio per cambiare davvero le cose – testimonia Chiara.

Grazie a questo progetto i ragazzi che hanno frequentato il Centro iniziano ad avere aspirazioni differenti rispetto al futuro che i genitori hanno pensato per loro: alcuni decidono di andare all’Università, altri intraprendono corsi professionalizzanti, altri ancora vogliono collaborare con la realtà del Centro, aiutando e proseguendo con le attività.

Il sogno di molti, secondo la più antica e bella tradizione napoletana, è quello di fare il pizzaiolo.

Le potenzialità di questi ragazzi sono enormi, quasi quanto la loro voglia di vivere una vita diversa.

Chiara ci racconta la storia di una ragazza di etnia rom che, nonostante per tradizione culturale dovesse abbandonare la scuola per trovare marito e mettere su famiglia, ha fatto capire ai suoi genitori – grazie anche al supporto dei volontari – quanto fosse importante per lei continuare a studiare.

Alla fine è riuscita a diplomarsi ed il suo sogno è iscriversi a Giurisprudenza.

Solo grazie alla volontà dei ragazzi in primis, ad un lavoro di comunicazione con le famiglie e mediazione con l’istituzione scolastica, è possibile raggiungere dei risultati – spiega Chiara.

Il cambiamento è davvero in atto, e avviene grazie a chi si dedica a trasformare lo status quo, e grazie a ragazzi pieni di interessi voglia di imparare.

L’obiettivo del progetto è creare strutture solide affinché i bambini e i ragazzi si accorgano che il loro non è un cammino già tracciato, ma che è sempre possibile una scelta.

Per fare ciò – spiega Chiara- è fondamentale organizzare attività formative e di svago affinché i ragazzi trovino la loro strada, la loro ispirazione.

La giornata tipo all’interno del Centro: la mattina è dedicata allo studio, sia per i bambini che per i ragazzi.

Il pomeriggio invece viene dedicato al doposcuola con i bambini o alle lezioni di piano e coro, mentre i ragazzi più grandi continuano con lo studio.

Dalle 18.00 alle 20.00 gli studenti vengono seguiti per i compiti e le interrogazioni.

Come i bambini, i ragazzi più grandi frequentano la scuola la mattina ed il centro il pomeriggio: qui hanno la possibilità di scegliere attività differenti – studio, gioco, cena, film e gite. Il dialogo con le famiglie da parte degli operatori è continuo.

Le attività di gioco e di apprendimento sono più dinamiche e pratiche rispetto a quelle scolastiche, perlopiù organizzate in lezioni frontali.

I bambini così imparano giocando sviluppando la loro creatività e interfacciandosi con i compagni.

Grazie al lavoro instancabile dei volontari, degli insegnanti ed educatori si è creato un gruppo di persone che non fanno distinzioni di origine, lingua ed etnia. Un gruppo di amici che mescolano tradizioni e culture, senza discriminazioni.